Con la sentenza n. 111 del 18 luglio 2025, la Corte Costituzionale ha dichiarato l’illegittimità costituzionale dell’art. 6, primo comma, della legge n. 604/1966 sui licenziamenti individuali. La Consulta ha infatti escluso che, in caso di incapacità naturale del lavoratore – cioè l’incapacità di intendere o di volere – possa operare l’onere di impugnare il licenziamento entro 60 giorni. In queste situazioni, il lavoratore dispone dunque dell’intero termine di 240 giorni per contestare il recesso.
La decisione si inserisce in una stagione particolarmente intensa di interventi della Corte Costituzionale in materia di licenziamenti, segnata anche dalla nota sentenza n. 118/2025 sui rapporti di lavoro nelle piccole imprese. Con questo nuovo intervento, la Corte affronta un tema delicato e di forte attualità: come tutelare i lavoratori che, trovandosi in una condizione di incapacità, non sono in grado di reagire nei termini ordinari.
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A cura di Francesca Pittau, partner ADVANT Nctm.